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ARTE
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Architettura
Nei secoli successivi alla conquista spagnola non mancarono in Messico
manifestazioni interessanti nel campo dell’architettura religiosa,
grazie all’attività costruttiva degli ordini monastici; cominciarono a
sorgere un po’ ovunque edifici conventuali in cui uno stile composito
di chiara importazione europea, si caratterizzava già fin dagli inizi
per elementi locali. Sul finire del Cinquecento iniziarono a dilagarsi
l’arte barocca, gotica e neoclassica mentre, alla fine dell’Ottocento,
durante il breve regno dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo, e in
seguito, sotto la presidenza di Porfirio Díaz, fu introdotto lo stile
impero. Per tutto l’Ottocento va avanti l’attività edilizia, cui si
debbono anche notevoli costruzioni civili, come il seminario vescovile
di Guadalajara, il tribunale dell’Inquisizione a Città del Messico, e
numerosi palazzi patrizi. Sin dalla metà degli anni venti si fece
strada in architettura il Movimento moderno, con le opere di Juan
O’Gorman e di José Villagran García, sostenuti dal governo
post-rivoluzionario che vedeva in esso una conferma emblematica
al suo programma di edilizia sociale. Da ora in poi si assisterà ad
una continua crescita soprattutto per Città del Messico.
L’architettura tendeva, infatti, a integrarsi all’ambiente,
stabilendo una continuità tra spazi interni ed esterni tramite sequenze
visive ininterrotte e una egemonia, nelle composizioni, della linea
retta e delle strutture metalliche.
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Pittura
La pittura messicana intesa come espressione figurativa, rappresenta il
fatto più rilevante della storia artistica americana del Novecento e
insieme il più alto esempio di realismo epico popolare. Con l’istituzione
della Secretaría de Educación Pública e la nomina di José Vasconcelos a
suo titolare, a partire dal 1921 si sviluppa un grande movimento nella
pittura messicana. Giovani artisti, riprendendo la tradizione degli
affreschi italiani, cominciarono a sfruttare i muri delle strade e dei
palazzi come spazi per illustrare su di essi la loro visione del
Messico e dei messicani. Essi volevano abbandonare il concetto di bellezza,
recuperando le immagini e lo stile tipico degli indios e dei meticci. I
tre esperti del “muralismo” sono: David Alfaro Siqueiros, Diego Rivera e
José Clemente Orozco. I loro temi sono fondamentalmente ispirati alla
storia del Messico, con particolare enfasi nei confronti della Rivoluzione
e del Messico contemporaneo. Oltre al “Muralismo”, in Messico si sviluppò,
intorno al 1937, un nuovo movimento figurativo che operava nel campo
dell’incisione. Verso gli anni Cinquanta la pittura murale messicana,
cominciò ad essere contestata da una generazione di giovani pittori che
cercavano nuovi mezzi di espressione artistica. Questi pittori della
giovane generazione combattevano per una piena libertà di espressione
artistica ed erano animati da un genuino impulso creativo alla ricerca di
nuovi orizzonti.
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